Esistono molti fattori che possono influenzare il modo in cui le piante di cannabis utilizzano le sostanze nutritive per prosperare, in questo articolo tratteremo i motivi che possono portare ad un eccesso o a un deficit di soluzione nutritiva, come identificare i sintomi, le cause e le soluzioni.
Per crescere sane e forti, le piante di cannabis hanno bisogno di tre nutrienti principali: azoto (N), potassio (K) e fosforo (P). Sono poi necessari altri oligoelementi secondari, come zolfo (S), boro (B), calcio (Ca), rame (Cu), ferro (Fe), magnesio (Mg), manganese (Mg), molibdeno (Mb) e zinco (Zn). Sebbene le piante dipendano da questi nutrienti per tutto il loro ciclo di vita, a volte può verificarsi qualche problema in caso di eccesso di questi nutrienti.
Possono comparire diversi sintomi potenziali che rivelano i segni di tossicità. Se si accumulano troppi sali minerali intorno alle radici e nel terreno di coltura, col tempo le piante di cannabis possono avere difficoltà ad assorbire il nutrimento e a mantenere una dieta equilibrata.
Un coltivatore principiante troppo entusiasta che non misura l’E.C. o che non controlla il pH potrebbe notare che le sue piante peggiorano, crescono a stento, sono cadenti e la produzione dei fiori si interrompe drasticamente. Naturalmente, ci sono altri segni da tenere d’occhio, come lo scolorimento delle foglie, l’ingiallimento delle venature, le macchie marroni e le bruciature sulle punte delle foglie.
La tossicità da azoto si verifica facilmente quando si utilizzano i fertilizzanti liquidi o in polvere a base di sostanze chimiche. Le piante di cannabis diventano verde scuro e le foglie a ventaglio si incurvano verso il basso, assumendo una forma ad artiglio. Troppo azoto durante la fioritura inibisce seriamente la produzione delle cime e della resina; inoltre può impedire ai cloni di radicare.
La tossicità da fosforo si verifica più frequentemente durante la fioritura e soprattutto quando si utilizzano elevate quantità di guano di pipistrello per la concimazione. Le foglie assumono un aspetto venato di giallo e le punte appaiono bianche o bruciate. Le foglie si arricciano e rivelano macchie simili a quelle di una carenza di calcio o magnesio.
Una quantità eccessiva di potassio, invece, può causare la perdita di vigore e l’assottigliamento delle foglie, con la comparsa di macchie brune e arrugginite; le parti esterne delle foglie si piegano leggermente e diventano marroni. Si tratta di un altro nutriente che può influenzare in modo significativo la produzione dei fiori e della resina.
Comprendere la differenza tra una carenza e un eccesso di nutrienti può essere difficile. Anche i coltivatori di vecchia data, che hanno decenni di esperienza, non sempre sanno quale catena di eventi ha causato un sintomo di tossicità. Una volta individuati i segni di un eccesso di N, P e K, sarete presto in grado di capire quale sia il problema utilizzando gli stessi principi di rilevamento e la lista di controllo riportata di seguito per gli altri elementi.
Calcio: una quantità eccessiva di calcio provoca uno squilibrio con gli altri oligoelementi ed è facilmente riconoscibile in quanto provoca la bruciatura delle punte delle foglie.
Zolfo: l’apporto di una quantità eccessiva di zolfo durante il periodo di fioritura può causare una crescita stentata e un rallentamento della produzione dei fiori. Il fogliame diventa verde scuro e le piante cadono leggermente perdendo vigore.
Boro: questa tossicità inizia con un leggero imbrunimento delle parti esterne delle foglie sane e, col tempo, la parte centrale della foglia diventa gialla con le venature più marcate.
Magnesio: poiché il calcio e il magnesio sono strettamente correlati, i segni di un eccesso di magnesio sono la formazione di macchie marroni, con alcune parti della foglia che diventano di color ruggine e cadono. Le coltivazioni di O.G. Kush sono particolarmente golose di magnesio durante il loro ciclo di vita.
Rame: le foglie iniziano ad ingiallire e ad arricciarsi. Il colore delle foglie è simile al verde lime chiaro.
Ferro: i sintomi di un eccesso di ferro fanno sì che i nuovi germogli verdi inizino ad ingiallire e ad abbronzarsi lentamente. Negli ultimi stadi della tossicità da ferro, le foglie sono di colore giallo pallido, con venature verde scuro in superficie.
Manganese: i bordi delle foglie diventano bianchi e cambiano colore. Questo provoca anche la comparsa di macchie brune in superficie, simili ad una carenza di magnesio.
Molibdeno: forse il sintomo più facile da identificare, poiché le foglie passano da un verde sano a un misto di viola e arancione chiaro.
Gli eventi che portano una pianta di cannabis a mostrare segni di malnutrizione, carenze nutrizionali della cannabis, o di eccessiva tossicità, possono essere estremamente diversi. Conoscere le cause che hanno portato la pianta a manifestare l’uno o l’altro fenomeno è una parte dell’equazione e sapere come risolvere rapidamente il problema è l’altra.
La carenza di nutrienti è un errore comune che può essere facilmente commesso, soprattutto quando si utilizzano i fertilizzanti chimici per idroponica, quindi di seguito vi riportiamo un elenco dei sintomi associati alla mancanza dei nutrienti adeguati.
Azoto: le foglie più vecchie verdi e sane diventano di un giallo pallido e senza vita. In questo caso, le nuove foglie utilizzano l’azoto delle foglie più vecchie e più grandi.
Fosforo: le foglie diventano verde chiaro e compaiono macchie marroni. Inoltre diventano anche rigide e spesse rispetto a come erano prima.
Potassio: le parti esterne delle foglie si schiariscono per poi diventare marrone scuro. Con il tempo, la foglia si arriccia e diventa priva di vita.
Calcio: sulla foglia compaiono macchie marroni dall’aspetto arrugginito. Se non vengono trattate in tempo, queste foglie diventano giallo pallido.
Zolfo: il fogliame nuovo può apparire verde brillante con segni di venature su tutta la foglia. Le foglie più basse ingialliscono per prime, quindi non confondete i primi segnali con una carenza di azoto.
Boro: i sintomi tardivi di una carenza di boro sono la comparsa di foglie multicolori. Le parti esterne della foglia possono presentare sfumature arancioni o marroni.
Magnesio: le piante di cannabis con un basso contenuto di magnesio hanno le foglie che perdono il loro verde intenso e compaiono macchie gialle e marroni.
Manganese: sulle foglie di colore chiaro compaiono macchie marroni. Simile a una carenza di calcio o magnesio.
Ferro: la parte centrale della foglia inizia ad ingiallire e, in seguito, può far perdere all’intera foglia il suo colore, rivelando venature verdi sulla superficie della foglia.
Rame: le punte e i bordi delle foglie ingialliscono e assumono un aspetto simile a quello delle punte bruciate.
Molibdeno: appare una colorazione rossa e rosa che di solito si nota durante la fase finale del lavaggio delle radici, quando le piante di cannabis vengono alimentate solo più con acqua di rubinetto.