Non ci sono mai stati tempi migliori per i viaggiatori appassionati di cannabis. Sono sempre di più i paesi nel mondo che hanno legalizzato la marijuana o la stanno despenalizzando. Man mano che questo numero aumenta, il turismo della cannabis vive una crescita direttamente proporzionale. Ecco alcune destinazioni da prendere in considerazione per pianificare la vostra vacanza al profumo di cannabis.
Con la legalizzazione della cannabis in sempre più regioni del mondo, anche le vacanze cannabiche sono diventate sempre più popolari. Se volete consumare un po’ di erba mentre vi godete una destinazione indimenticabile, prendete in considerazione uno di questi luoghi fantastici, che vi permettono di esplorare le loro attrazioni turistiche, le bellezze naturali e i monumenti storici in compagnia della marijuana. Senza ulteriori indugi, ecco le migliori destinazioni dove potrete cavalcare il magico drago della cannabis durante i vostri viaggi all’estero.
Ci sono diversi Paesi in Europa in cui il consumo di cannabis fa parte della cultura come il vino francese o il caffè italiano, nazioni che tradizionalmente hanno avuto molti contatti con la pianta, nonostante la sua illegalità condizioni ancora la vita dei consumatori. Inoltre sono ottime destinazioni per le vacanze, sia che vogliate prendere il sole sulle spettacolari spiagge del sud, sia che vogliate perdervi nella cultura delle bellissime città del nord.
Il Portogallo è la nuova destinazione calda d’Europa, con un numero record di turisti che visitano luoghi come Sintra, l’arcipelago delle Azzorre, l’Algarve e l’affascinante Porto. Il Portogallo è anche noto per la sua politica radicale in materia di droga. Nel 2001 il Paese ha depenalizzato le quantità personali di tutte le droghe, compresa la cannabis. Anche se questo non significa che la marijuana sia legale, nessuno vi punirà per averne una piccola quantità ad uso personale. Nel 2018 è stato legalizzato anche l’uso terapeutico della cannabis, che può essere dispensata nelle farmacie, ma non esiste ancora un mercato legale della cannabis per acquistarla apertamente. Tuttavia, non è difficile procurarselo chiedendo agli abitanti del luogo, poiché il Portogallo, come la Spagna, ha un rapporto decennale con questa pianta.
Malta, ,a nazione membro più piccola dell’Unione Europea, è una destinazione molto popolare per tutti coloro che vogliano godere dell’abbondanza della macchia mediterranea, grazie alle sue spiagge paradisiache e a un clima privilegiato. Inoltre, è una meta obbligatoria per gli appassionati di storia visto che la sua posizione strategica l’ha resa un luogo desiderato durante migliaia di anni, donandole una grande diversità culturale. Malta lo scorso dicembre 2021, un’altra volta ha fatto la storia convertendosi nel primo paese del Vecchio Continente a legalizzare la coltivazione e il possesso di cannabis a uso personale. Secondo la legislazione approvata, gli adulti maggiori di 18 anni possono possedere fino a sette grammi di cannabis e coltivare fino a quattro piante.
Tuttavia, i turisti devono tenere in conto un aspetto molto importante di questa legge: il consumo di cannabis è permesso solamente in casa. Ossia, le persone che fumano per strada o in spazi pubblici saranno soggette ad una multa di 235 €, che può incrementare fino a 500 € se si è in presenza di minori. Si può però consumare in luoghi privati come club, simili a quelli che si trovano in Spagna. Se a questo aggiungiamo che Malta è nota per i vantaggi che offre agli studenti internazionali per formarsi e lavorare, non hai più scuse per non visitare un paese tanto piccolo quanto grande nelle opportunità!
Il fatto che la Spagna profuma di erba è una cosa che, chiunque arrivi nel nostro territorio, può facilmente scoprire. Lo stretto contatto con l’hashish marocchino e l’abilità degli spagnoli nella coltivazione della marijuana hanno reso il nostro Paese non solo il granaio della cannabis in Europa, ma anche una delle mete preferite dagli amanti della cannabis. Sebbene il consumo in pubblico sia penalizzato, può essere fatto liberamente se avviene in un ambiente privato, cioè in una casa, in un club o in qualsiasi altro tipo di struttura privata con le proprie regole.
Per questo motivo sono proliferati più di mille cannabis social club, dove i membri possono consumare liberamente, nonostante l’iscrizione sia riservata ai soli cittadini nazionali. Tuttavia, questo non impedisce agli stranieri di accedere con un invito, soprattutto in città come Barcellona, dove il turismo della cannabis cresce ogni giorno. Se a questo aggiungiamo il sole, la spiaggia, le feste e un Paese così bello da farvi sbavare alla sola vista, la Spagna è senza dubbio una destinazione imbattibile.
Una delle destinazioni cannabiche più ovvie è l’Olanda, la culla della marijuana moderna nel nostro continente. E Amsterdam in particolare, perché visitare la capitale europea dell’erba è il sogno di quasi tutti i fumatori, soprattutto per i suoi famosi coffee-shop. Tuttavia, le autorità olandesi non sono soddisfatte di questo modello di turismo della cannabis, ed è per questo che recentemente hanno implementato una restrizione: il divieto di accesso ai turisti nei coffee-shop. È importante notare che nelle città come Amsterdam quest’ultima misura è più trascurata: la polizia non controlla attivamente multando i turisti che fanno uso di cannabis senza causare fastidi, quindi Amsterdam rimane ancora il posto ideale da considerare per una vacanza all’insegna della cannabis.
La Germania è la più grande economia europea e la quarta al mondo, quindi la legalizzazione della cannabis potrebbe dare impulso all’industria cannabica del continente e incoraggiare altri Paesi a porre fine al proibizionismo. Le autorità tedesche hanno già depenalizzato la marijuana (ma non può essere acquistata o venduta legalmente) e il Paese ha attivato un programma di marijuana terapeutica dal 2017. Tuttavia, il governo di coalizione che è salito al potere nel 2021 sta facendo un passo avanti nella creazione di un sistema che consenta alle persone di acquistare marijuana nei dispensari autorizzati. Se ciò accadrà, la Germania spera di attirare turisti da tutta l’Europa, che vogliono acquistare e consumare cannabis legalmente. Quindi, prima o poi, questo Paese abbatterà il muro del proibizionismo, che abbatterà come un domino il muro delle altre nazioni europee.
Al di fuori del Vecchio Continente sono senza dubbio i luoghi più tolleranti con la pianta, soprattutto perché hanno avviato (o lo stanno facendo da anni) processi di normalizzazione che hanno portato all’uso e al godimento della marijuana a tutti i livelli.
Nel 2014 questo piccolo Paese è diventato il primo al mondo a legalizzare l’uso, la vendita e la coltivazione della marijuana per scopi terapeutici e ricreativi. I consumatori adesso possono acquistare fino a 40 grammi al mese nelle farmacie autorizzate. Tuttavia, per anni l’Uruguay non è stato interessato ad attirare il turismo della marijuana, per cui solo i residenti possono acquistare legalmente. I turisti possono fumare se ricevono la cannabis in regalo, ma il Paese attualmente sta lavorando ad un modo per consentire ai visitatori di acquistare dal mercato legale, nel tentativo di allontanare i turisti dai venditori illeciti e di aiutare il settore turistico a superare la crisi post-pandemia. Finché non succederà, siamo certi che troverete un amico uruguaiano con cui condividere un joint mentre vi godete la fantastica estate sudamericana.
Grazie alla sua religione unica, la Giamaica è stata a lungo il paradiso dei consumatori di marijuana. Dalla musica reggae alla cultura rasta, la Giamaica ha influenzato la visione della cannabis nel mondo per generazioni. Per questo motivo è sorprendente scoprire che la marijuana è stata depenalizzata solo dal 2015. I cittadini possono avere fino a cinque piante in casa e il loro uso è consentito per motivi terapeutici o religiosi. Oggi, il possesso di meno di 50 grammi senza prescrizione medica comporta una multa di 500 dollari giamaicani (circa 5 euro). Se avete una tessera per la cannabis terapeutica nel vostro paese, i dispensari e le autorità giamaicane la rispetteranno. Se non ne siete in possesso, i medici del Ministero della Salute giamaicano sono molto disponibili a rilasciare tessere mediche ai visitatori.
Il Sud America è noto per i suoi splendidi paesaggi, il clima meravigliosamente caldo e… qualche dura battaglia con le droghe. È quindi sorprendente scoprire che la maggior parte del continente è più rilassata di quanto vi possiate immaginare quando si tratta di marijuana. Paesi come l’Argentina hanno legalizzato l’uso terapeutico, ma il paradigma proibizionista e punitivo rimane in vigore e l’uso ricreativo è ancora criminalizzato, quindi vi consigliamo di ottenere prima una prescrizione medica. Oppure recatevi al sud, dove la situazione sembra essere più tranquilla. Ad esempio, al festival Chelaweed, che quest’anno ha tenuto la sua terza edizione nell’arcipelago della Terra del Fuoco ed è stato dichiarato di interesse culturale. Si tratta di un raduno di cannabis nella città di Tolhuin che riunisce produttori, artisti, coltivatori e consumatori e dispone di un campeggio in stile “glamping” dove è possibile godere della natura e dei paesaggi della provincia più meridionale.
Nel 2018 il Canada ha legalizzato l’uso ricreativo della cannabis per i suoi cittadini. Ma mentre la cannabis è legale in tutte le province, la sua vendita è altamente regolamentata, in quanto è consentita solo attraverso dispensari di proprietà del governo (o una combinazione di negozi governativi e aziende private). Naturalmente, se siete dei veri turisti cannabici, vorrete provare l’esperienza fisica di visitare un dispensario. Ma a seconda della provincia, è difficile trovarne uno. Uno degli aspetti più strani sono le leggi che limitano i luoghi in cui la cannabis può essere consumata. Molte province vietano il consumo in qualsiasi spazio pubblico e fumare è consentito solo nelle proprietà private. Pertanto, la maggior parte degli hotel, degli Airbnb, degli appartamenti e simili non consentono il consumo di cannabis all’interno o nelle vicinanze delle loro proprietà. L’intera situazione non è esattamente favorevole ai turisti, ma se avete un contatto che possiede una proprietà, probabilmente vi lascerà fumare. Altrimenti, la cosa migliore è trovare un posto sufficientemente appartato all’esterno e fare ciò che si vuole.
Se c’è un Paese che guida tutti gli altri, è proprio la prima destinazione turistica del mondo, gli Stati Uniti, che adesso è anche una destinazione per il turismo cannabico. 18 Stati (e Washington DC) hanno già legalizzato la cannabis a scopo ricreativo; il settore è in piena espansione e sta diventando un importante motore del turismo: si prevede un valore di 90 miliardi di dollari entro il 2026 e, secondo una recente ricerca, quasi il 20% di tutti gli americani si classifica come viaggiatore motivato dalla cannabis, il che significa che è interessato alle attività legate alla cannabis in vacanza. Ma ogni Stato ha regole molto diverse sull’accesso alla marijuana: nella maggior parte degli Stati, deve essere consumata all’interno di residenze private, tranne che a New York, che ne consente l’uso dove è permesso fumare sigarette.
Anche se vivete in un luogo favorevole all’erba, le leggi sulla cannabis cambiano non appena si attraversa il confine. Quindi, se avete intenzione di viaggiare all’estero a breve, sicuramente vi conviene informarvi sulle leggi della vostra destinazione per evitare di incappare in situazioni indesiderate. Per fortuna, ecco una lista dei peggiori posti dove fumare erba che vi dovreste tatuare se non volete finire in galera:
Dubai, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti…
Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine…
El Salvador, Nicaragua, Venezuela…
Russia, Cina, Corea del Sud…
Egitto, Tunisia, Nigeria, Uganda…