Il parlamento portoghese si è riunito il 9 di giugno del 2021 per discutiere sopra la legalizzazione della cannabis non medicinale. Sono state presentate due proposte da due partiti: Bloco de Esquerda e Iniciativa Liberal.
Si tratta di due partiti molto differenti e, di conseguenza, mostrano differenti punti di vista riguardo la legalizzazione della cannabis. I loro punti in commune sono:
Tuttavia, non c’è da meravigliarsi che differiscano nelle proposte di fisclizzazione, controllo e distribuzione. È logico, visto che stiamo parlando di partiti con visioni totalmente differenti rispetto a questo tema.
Il Bloco di Esquerda propone che la produzione, coltivazione e distribuzione siano controllati dallo stato e che i prodotti sintetici e troppo processati vengano proibiti. Vogliono inoltre ottenere una regolamentazione governativa dei prezzi.
Il partito Iniciativa Liberal, tuttavia, propone che lo stato non intervenga nelle coltivazioni, nel commercio e nel consumo. Vogliono permettere il commercio dei derivati della cannabis dei prodotti sintetici e sovraprocessati e propongono un approccio liberale allo stabilimento dei prezzi. Un mercato libero e autoregolato.
Questo progetto di legge arriva 20 anni dopo la depenalizzazione di tutte le droghe che c’è stata nel 2001. Nonostante la possessione di droghe non fosse perseguita, tutta la logistica e le attività che la circondavano comportavano ammende e pene detentive. Questo continuò ad alimentare lo stigma attorno alle droghe, sviluppando un mercato nero che generava un problema alla salute pubblica.
Questo progetto di legge mira a sradicare il traffico di droga e a promuovere un consumo responsabile e informato. Affronta inoltre il tema del rafforzamento della tutela dei consumatori e la sicurezza degli acquisti al fine di rendere più sicuro l’acquisto e l’uso di cannabis ricreativa.
Il Portogallo ha adottato alcuni atteggiamenti interessanti nei confronti delle droghe:
2001: Si approvò la legge sulle droghe 30/2000. Questa legge incredibilmente progressista depenalizzò tutte le droghe (proprio tutte!) per uso personale. Le droghe si stavano convertendo nel problema sociale numero uno ed il governo decise di adottare una posizione terapeutica a riguardo. Optò per affrontare il problema invece di reprimerlo. Qualunque persona in possesso di una quantità superiore a quella permessa per l’uso personale (una fornitura per 10 giorni) dovrebbe andare in riabilitazione. Le droghe, nella classifica dei problemi sociali, passarono dal primo al tredicesimo posto nel 2009.
Tuttavia, la coltivazione, la distribuzione, la vendita o l’acquisto di cannabis e dei suoi derivati erano ancora illegali e costituivano un reato.
2018: fu approvato l’uso della cannabis medica. La quale poteva essere prescritta da professionisti della salute. Tuttavia, la coltivazione di cannabis medica rimaneva illegale.
2021: L’Autorità Nazionale per i Medicinali e i Dispositivi Medici (INFARMED) ha approvato una sostanza a base di cannabis a scopo medico.
Il progetto di legge del 2018 rispetto alla cannabis medicinale non depenalizzava ne legalizzava la produzione, la coltivazione, o la distribuzione della cannabis medicinale. Questo progetto di legge prevedeva la possibilità di autoculture nelle prime bozze, ma alla fine venne scartato.
Secondo questo progetto di legge, preparati e sostanze a base di cannabis potevano essere prescritte solamente da professionisti della salute nel momeno in cui i trattamenti convenzionali non funzionano. Questo è anche l’approccio canadese. La cannabis medica può essere prescritta nei casi di:
Questi prodotti correlati alla cannabis devono essere autorizzati da INFARMED, una divisione del Ministero della Sanità portoghese.
Secondo L’European Cannabis Report (in inglese), la liberalizzazione della cannabis sta accellerando in Europa. Questo dovrebbe portare lo status della cannabis in Portogallo un po’ più lontano.
È difficle da capire il perchè si sia tardato tanto nel porporre un progetto di legge come questo. Dopo tutto, il Portogallo nel 2001 mostrò un’ attitudine rivoluzionaria nei confronti delle droghe ed i suoi consumatori. Ciò sorprese il mondo intero, ma non furono compiuti ulteriori sforzi per depenalizzare e legalizzare la coltivazione e la sua vendita negli anni successivi.
Questo progetto di legge ha bisogno di un periodo di 60 giorni per essere approvato. Portandoci alla fine di luglio o inizi di settembre, tempistiche che dipendono dalla negozziazione. Se sarà approvato, occorrerà fare un regolamento e stanziare un bilancio.
Questo progetto di legge potrebbe porre fine alla stigmatizzazione, alle pene detentive e all’emarginazione sociali legate alla cannabis. Potrebbe anche generare una spinta economica dopo il COVID 19 e una nuova fase di ricerca scientifica sui benefici della cannabis.