Analizzando la composizione chimica di una pianta di cannabis, scopriremo che i cannabinoidi sono gli elementi che troviamo in percentuale maggiore, assieme ad i terpeni conferiscono alla pianta proprietà psicoattive e medicinali.
Esiste una vasta gamma di cannabinoidi, ognuno dei quali agisce sul corpo umano in maniera diversa. Essere a conoscenza delle differenti proprietà dei cannabinoidi ti renderà più chiaro il funzionamento della cannabis e ti guiderà inoltre nella selezione della genetica più appropriata, a seconda che il tuo fine ultimo sia un utilizzo medico o ricreativo.
Vediamo innanzitutto di cosa stiamo parlando quando diciamo “cannabinoidi”.
I Cannabinoidi sono composti chimici prodotti naturalmente dalle piante di Cannabis.
Maiuscolo probabilmente già li conosci: ci riferiamo al THC ed al CBD.
Il THC è conosciuto e consumato per le sue caratteristiche psicoattive, ricreative e medicinali, ed anche il CBD trova largo impiego a livello medico.
Questi due cannabinoidi non sono però gli unici presenti all’interno delle piante. Da tempo gli scienziati hanno identificato oltre 450 differenti composti chimici, 66 dei quali qualificati come cannabinoidi.
Ogni cannabinoide ha differenti effetti sull’organismo, uno dei quali è l’interazione con il sistema endocannabinoide.
Attraverso il consumo della giusta cannabis e di conseguenza, del giusto cannabinoide, si possono realmente trattare e alleviare svariate patologie e problemi di salute.
Nei primi anni Novanta, gli scienziati scoprirono l’esistenza nel corpo umano di un complesso sistema cellulare di trasmissione di segnali: il sistema endocannabinoide.
Le sostanze chimiche che stimolano quest’ultimo sono i cannabinoidi che agiscono legandosi ai recettori conosciuti come CB1 e CB2.
Combinandosi con i recettori di questo sistema, i cannabinoidi fungono da antidolorifici, antinfiammatori, regolatori dell’umore e stimolanti della digestione.
Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno portato questa pianta ad avere un successo che dura da secoli.
Esistono tre tipi di cannabinoidi di cui siamo a conoscenza
Come abbiamo detto, il corpo umano è naturalmente produttore di cannabinoidi ma affinchè il sistema endocannabinoide ne sia stimolato, la quantità prodotta dal nostro organismo non basta. Questa carenza può essere sopperita attraverso l’assunzione di cannabis. Purtroppo però, questo processo non è così semplice e scontato.
A causa del suo stato legale, ogni paese tollera la cannabis in maniera differente: in alcuni stati si possono prescrivere, a chi ne avesse la necessità, cannabinoidi in versione sintetica. In altri paesi però, nonostante le sue incredibili qualità terapeutiche è tutt’ora considerata illegale.
Per questo motivo, reperirla può rivelarsi difficile, ed in molti casi, pericoloso. vi stupirà però scoprire che nonostante la cannabis sia la fonte più ricca che troviamo in natura di cannabinoidi, non è la sola!
La fonte più ricca di cannabinoidi che troviamo in natura ci viene indubbiamente offerta dalla cannabis. Per questo motivo, svariati growers in giro per il mondo si dedicano alla coltura di questa pianta.
Nonostante ciò, e nonostante il fatto che le sue proprietà oramai siano largamente riconosciute, molte persone non hanno ancora la possibilità di accedere a questa preziosa risorsa.
Oltre alla cannabis, come abbiamo anticipato, esistono altre piante fonti di cannabinoidi, tra queste ricordiamo il cacao, i girasoli, le margherite ed i tartufi. Nel caso specifico del cacao troviamo al suo interno l’andanamine, prodotto anche dall’organismo umano, ci aiuta nella regolazione dell’umore e dell’appetito.
Per queste sue qualità viene spesso paragonato al THC.
Oltre ai 66 cannabinoidi che già identificati dagli scienziati nella cannabis, ce ne sono 8 che si contraddistinguono su gli altri.
Primo fra tutti il THC. Lo troviamo in due forme:
THCA (acido tetraidrocannabinolico) è la molecola acida non psicoattiva del THC.
Funge da precursore biosintetico del THC, quando questa subisce la decarbossilazione (riscaldamento) perde le proprietà acide e si trasforma in THC.
Questo vale anche per altri cannabinoidi come
Tutti questi sono prodotti dalla pianta di cannabis, e li troviamo in percentuali diverse a seconda delle genetica che analizziamo. Esistono varietà ricchissime in THC, come altre in cui è predominante il CBD, in altre ancora sono contenuti entrambi in misura uguale.
Esiste un altro cannabinoide che però non viene necessariamente prodotto dalla pianta di cannabis, si tratta del:
Il cannabinolo è il prodotto derivato dalla degradazione del THC, trasformazione che avviene soprattutto se c’è una conservazione scorretta.
Per alcuni coltivatori di cannabis è necessario mantenere determinati livelli di CBN e THC durante la crescita delle loro piante. Per questo motivo in alcune coltivazioni il tempo viene monitorato per ottenere il giusto livello di cannabinoide desiderato.
Sebbene ci siano svariate tipologie di cannabinoidi, il THC è quello maggiormente psicoattivo. Ha la capacità di legarsi con i recettori CB1 del sistema endocannabinoide, stimolando in questo modo una sensazione di rilassamento, sonnolenza, appetito ed altri piacevoli effetti.
Il THC da solo però, non è in grado di condurci in questo viaggio sensoriale. Sono i terpeni ed altri cannabinoidi che, lavorando assieme, permettono che questo avvenga.
Inoltre, a seconda delle percentuali presenti nelle diverse genetiche, l’effetto ultimo sarà differente, questo a seconda che la varietà di cannabis consumata sia più ricca in THC che in CBD o viceversa.
il CBD come cannabinoide ha effetti medicinali simili al THC, ma a differenza di quest’ultimo non ha caratteristiche psicoattive. Viene largamente utilizzato per le sue proprietà rilassanti, stimolatrici del sonno ed antinfiammatorie, senza però sollecitare il cervello a livello psicoattivo.
Oltre alle varietà più ricche di CBD e quelle che presentano maggiori livelli di THC ne esistono una terza categoria, caratterizzata da percentuali uguali di entrambi i cannabinoidi. Recentemente sono state anche scoperte genetiche contenenti percuenatli di THCV (tetroidrocannabivarina).
Con gli argomenti trattati in questo articolo abbiamo voluto darvi un’idea generale riguardo ai benefici che possono apportare i cannabinoidi nelle nostre vite.
Oramai lo diamo per consolidato: la cannabis è un “superfood” che ci offre generosamente madre natura, e come se fosse un cibo, possiamo nutrirci il nostro sistema endocannabinoide.
I cannabinoidi probabilmente un giorno potranno essere visti allo stesso modo delle vitamine e i minerali dei quali ogni giorno necessitiamo perché il nostro organismo funzioni adeguatamente.
Le loro proprietà mediche dovrebbero essere accessibili ad un ampio pubblico, in modo da migliorare la vita di chi è affetto da malattie autoimmuni, problemi di salute mentale o dolori causati da lesioni ed invecchiamento.
Nell’attesa che tutto ciò un giorno si possa realizzare vi ringraziamo per il tempo dedicato a questa lettura!
Stay safe and happy growing!