I terpeni sono una categoria di sostanze fitochimiche contenute dalla pianta di marijuana. Indubbiamente non godono della stessa fama che investe i loro fratelli cannabinoidi, in cima tra tutti, THC e CBD.
Nonstante siano spesso dimenticati, ricoprono un ruolo di primaria importanza e per questo è importante conoscerli. Grazie ad essi, quando consumiamo cannabis e non solo, possiamo fare esperienze sensoriali di gusto e olfatto.
Inoltre, cooperando con altre sostanze chimiche della pianta (effetto entourage), possiamo beneficiare delle propietà terapeutiche e psicotrope della cannabis.
Tutto ciò ci rende chiaro che è riduttivo parlare solo di cannabinoidi quando si tratta di cannabis. Ogni pianta ha un profilo terpenico differente, il che ci porta a fare differenti esperienze sensoriali.
In questa guida tratteremo dei terpeni più comuni presenti nella cannabis, del gusto e del profumo che apportano e come di come operano.
Esistono tutt’ora molti misteri sul come agiscono i terpeni nella pianta di cannabis. Ciò che invece conosciamo con estrema certezza è che, a seconda della genetica che consumiamo e del profilo terpenico che la caratterizza, l’effetto ultimo che avrà sul nostro organismo sarà differente, con ciò ci riferiamo sia al tipo di “sballo” sia alle propietà terapuetiche.
Ad esempio, due varieta diverse, entrambe 100% indica, come nel caso della Northern Lights e della Night Queen quando le consumiamo scopriamo che non solo hanno un sapore diverso ma anche lo sballo finale è distinto. Questo perchè accade? Per quello che viene chiamato “effetto entourage”.
Gli effetti che produce il consumo di cannabinoidi che siano THC, CBD o entrambi assieme saranno distinti a seconda dei profili terpenici ai quali si combinano nelle diverse varietà di cannabis. Nonostante i terpeni non siano psicaoattivi comparandoli al THC, le due sostanze chimiche lavorano i maniera molto simile.
Mentre i cannabinoidi stimolano il sistema endocannabinoide legandosi ai suoi recettori, i terpeni agiscono sul sistema serotoninico e su quello della dopamina. In questo modo si completano a vicenda, lavorando assieme arricchiscono la cannabis di differenti sapori, profumi e effetti psicotropi.
Le fonti principali di terpeni che troviamo in natura ci vengono offerte da piante e insetti. I terpeni in quanto molecole aromatiche, in natura hanno il ruolo principale di proteggere da batteri, funghi e parassiti mentre in alcuni casi al contrario, hanno il compito di attrarre insetti, in modo che possa avvenire l’impollinazione.
Le fragranze che percepiamo dipendono dalle qualità dei terpeni contenuti dalle piante. Questi stessi terpeni si possono isolare ed utilizzare per creare profumi e fragranze utilizzabili in differenti campi.
Si è scoperto che le piante di Cannabis produco più di duecento tipi di terpeni. Questo è uno dei motivi per cui ne esistono così tante varietà. Una grande ricchezza di terpeni la si trova anche in vegetali come le conifere, le rose, le arance, l’uva e molti altri.
Sebbene odore e sapore siano due delle funzioni principali dei terpeni, essi trovano impiego anche a livello medico. Ogni terpene può avere effetti terapeutici differenti a seconda di chi li impiega. In medicina si stanno studiando diverse combinazioni di terpeni efficaci per il trattamento di malattie.
Come abbiamo detto, di terpeni ne esistono in gran quantità di tutti questi però, solo alcuni sono predominanti nella cannabis. Di seguito ve ne elenchiamo alcuni dei più popolari:
Ha propietà antibatteriche e antinfiammatorie. Può sopprimere l’appetito, presenta un sapore legnoso e terroso.
Ha il classico odore di pino. È broncodilatatore, favorisce l’apertura delle via respiratorie, si può usare per trattare l’asma. È inoltre un insetticida naturale e antibatterico.
È un terpene che da il profumo alla rosa, al geranio e a molti altri fiori. Una delle sue qualità più apprezzate è quella di essere antifungineo e repellente per le zanzare.
Si utilizza terapeuticamente come antidepressivo e antiansiolitico. Come ci suggerisce il nome, questo terpene lo troviamo nei limoni ed in altri frutti citrici.
Lo troviamo nella menta e nella lavanda, ha propietà sedative, antiasiolitiche e previene la nausea.
È un potente antiossidante e antidolorifico. Ha una fragranza pungente e speziata come i chiodi di garofano. Si trova nel timo nella verbena e nella citronella.
È contenuto nei frutti tropicali, ai quali dona il tipico sapore di fruttato dolce. Oltre ad essere antifungineo ha propietà antivirali e si usa per combattere molti virus.
I terpeni che vi abbiamo riportato come esempio in questa breve guida chiaramente, sono solo alcuni tra i molti di cui è ricca la cannabis.
Ogni strains di cannabis è caratterizzato da differenti profili terpenici. Il nostro consiglio, se si vuole trovare il più adatto alle proprie necessità, è di esplorare il mondo della cannabis provando più varietà possibili.
Per ottenere il milgior risultato dalle tue piante di cannabis dovrai raccogliere i suoi fiori al momento giusto. C’è una finestra di tempo nel ciclo vitale della pianta, durante il quale, raggiunge il suo picco massimo di produzione di cannabinoidi e terpeni.
Se si è capaci si capire quando la pianta è pronta per il raccolto, ne trarremo sicuramente degli ottimi frutti. Esistono inoltre altri trucchetti che ci possono aiutare a preservare al meglio il profilo terpenico della varietà coltivata.
I terpeni sono molecole volatili, che possono degradarsi facilmente. Ad esempio, esponendoli a determinate temperature andranno persi. Per questo motivo, alcuni growers riducono le temperature nelle loro growingroom verso la fine dalla coltura.
In questo modo la pianta potrà produrre un maggior quantità di terpeni senza che ci sia il rischio che vengano danneggiati dalle alte temperature. Questo vale anche per il processo di essicazione dei fiori.
L’umidità è un altro fattore che danneggia i terpeni. Per preservare al meglio il profilo terpenico delle nostra cannabis bisognerà essiccarla lentalmente ed a temperature basse. Quando i fiori della nostra pianta saranno pronti e li avremo raccolti, prima di metterli in barattolo si raccomanda un periodo di essicazione di almeno una settimana.
Se la tua cannabis non sarà adeguatamente essiccata quando la andrai a conservare in barattolo rischierà un altra volta di riportare danni ai terpeni. Se una volta messi imbarattore le cime non saranno perfettamente essiccate l’umidità che c’è al centro della cima fuoriescirà bagnando i terpeni delle parti più esterne che si erano già essiccati. In questo modo si comprometterà la qualità del sapore e della fragranza dati dai terpeni.
Una volta essiccata e messa in barattolo, bisognerà conservare la cannabis per almeno altre due settimane, sicuramente più a lungo la si lascerà, milgiore sarà il risultato. Alcuni growers la conservano fino ad un mese in barattolo prima di estrala.
Non aver mai fretta quando si tratta di essiccare! Se rispetterai le tempestiche, otterai degli ottimi risultati. Durante l’essicazione cerca di mantenere sempre una temperatura che oscilli tra i 15 e i 18 gradi. Una volta essiccata, conserva la cannabis in barattoli appropiati. Se seguirai tutti passaggi il risultato sarà indubbiamente un prodotto dall’eccellente profilo terpenico ed un alta percentuale di canabinoidi.