A cannabis ha dimostrato di avere molteplici benefici a livello terapeutico e di essere efficace per il trattamento di svariate malattie.
Alcuni studi ci suggeriscono che questa pianta potrebbe avere qualche proprietà utile per i pazienti affetti da diabete, di seguito vi spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere su questo argomento.
Man mano che la marijuana guadagna terreno all’interno del quadro normativo internazionale, si aprono nuove possibilità in campo scientifico e medico sull’utilizzo dei cannabinoidi per la salute.
Il diabete è una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e negli ultimi anni diversi studi hanno confermato che la cannabis potrebbe essere un grande alleato per alleviare gli effetti di questa malattia.
Due tra i principali cannabinoidi della cannabis, il CBD e il THCV, hanno dimostrato un’efficacia per il trattamento del diabete di tipo 2 in studi effettuati sia sugli animali che sull’uomo. Apparentemente una dose di 5 mg due volte al giorno di THCV (tetraidrocannabivarina) potrebbe abbassare la glicemia e i livelli di glucosio libero nel sangue.
D’altra parte, è stato dimostrato che il CBD potrebbe essere efficace nel ridurre l’infiammazione nei pazienti che soffrono di questa malattia.
Sono stati effettuati numerosi studi su questo argomento e, nonostante sia vero che la maggior parte viene realizzata sugli animali, alcuni studi clinici sono stati effettuati anche sugli esseri umani.
Ecco i più rilevanti:
Due tra i principali cannabinoidi della cannabis, il CBD e il THCV, hanno dimostrato un’efficacia per il trattamento del diabete di tipo 2 in studi effettuati sia sugli animali che sull’uomo. Apparentemente una dose di 5 mg due volte al giorno di THCV (tetraidrocannabivarina) potrebbe abbassare la glicemia e i livelli di glucosio libero nel sangue.
Come abbiamo appena detto, molteplici studi sostengono che la marijuana offra dei benefici ai pazienti con diabete.
In questo senso, le prove scientifiche indicano che:
Mentre la pianta di cannabis è ancora illegale in molti paesi del mondo, l’uso medicinale della marijuana si sta diffondendo sempre di più, costringendo i governi a modificare il quadro giuridico a questo proposito.
La cannabis medica deve essere un prodotto regolamentato che viene sottoposto ad analisi esaustive che ne determinano la sicurezza. Deve essere priva di pesticidi o di qualsiasi sostanza che potrebbe risultare dannosa ai pazienti.
Un altro elemento molto importante da prendere in considerazione quando si usa cannabis medica è la genetica della cannabis, dato che ogni varietà ha una specifica composizione di cannabinoidi.
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Per il trattamento del diabete, sarebbe quindi necessario analizzare le varietà che producono una percentuale maggiore di quei cannabinoidi (come il THCV o il CBD), che sono risultati benefici a questo scopo.
Molteplici studi sostengono che la marijuana offra dei benefici ai pazienti con diabete.
Come menzionato sopra, sono ormai molteplici gli studi che supportano il potenziale benefico dei cannabinoidi per il trattamento del diabete. Tuttavia, nessun paziente dovrebbe iniziare un trattamento con la cannabis senza aver prima consultato il medico. Ogni caso è diverso e potrebbe richiedere una linea guida diversa, così come potrebbe richiedere delle diverse vie di somministrazione.
Ad esempio esistono dei cerotti al CBD che sono legali in paesi come il Regno Unito o gli Stati Uniti, che potrebbero essere una buona opzione per evitare gli effetti nocivi della combustione.
Ci sono moltissime variabili da considerare quando vengono prescritti i cannabinoidi per trattare il diabete, e quindi è molto importante che sia un professionista medico a farlo.