Per “fare cloni” si intende quel processo in cui si riproduce una “copia” più piccola di una specifica pianta di marijuana, al fine di ottenere un esemplare che crescerà allo stesso modo e produrrà cime dalle caratteristiche simili.
È un modo semplice e conveniente di coltivare cannabis permettendo inoltre di mantenere intatta la genetica.
Volete saperne di più su come iniziare questo metodo di clonazione? Qui di seguito vi spieghiamo tutto.
Le piante di cannabis possono riprodursi sessualmente e asessualmente. Nella riproduzione sessuale due piante madri si incrociano in un processo chiamato impollinazione, dopodiché la pianta femmina produce le infiorescenze che contengono i semi. Quando i semi vengono piantati, ogni pianta nuova che “nasce” in questo modo avrà delle caratteristiche uniche.
Con la riproduzione asessuata, non sono necessari i semi, ma ci servirà solamente una pianta di cannabis adulta che di solito viene chiamata pianta madre, dalla quale verrà tagliata una talea che verrà poi piantata in un terreno di radicazione e che diventerà un’altra giovane pianta. La pianta “nata” in questo modo sarà una replica esatta della madre.
Questo metodo di riproduzione spesso viene chiamato “clonazione”. Tuttavia, è un termine improprio. La clonazione della cannabis in realtà è qualcosa che si fa in laboratorio, usando piastre di Petri e parti di materiale vegetale. Secondo Morten Mortenson, un produttore autorizzato di cannabis con THC in Danimarca, la vera clonazione è la via del futuro per l’industria della cannabis.
Per il momento, fare le talee è il modo migliore usato dalla maggior parte dei coltivatori per fare delle piantagioni uniformi che producono quasi la stessa tipologia di marijuana ad ogni ciclo di coltivazione.
Cosa bisogna fare quando si vuole ricreare una genetica speciale con delle precise caratteristiche definite? Se avete una pianta di marijuana che vi piace, sia per l’aspetto, l’odore, gli effetti o altro, potete fare delle talee e coltivarle nuovamente.
Inoltre, coltivare la marijuana dalle talee vi permette di risparmiare tempo; nonostante le talee impieghino qualche giorno per radicare, non avrete bisogno di far germinare i semi, riducendo di circa un mese il processo di coltivazione.
Le talee assicurano anche che tutte le piante diventino femmine, in modo da non perdere tempo o spazio per sessarle e scartare i maschi.
Una pianta madre è una qualsiasi pianta di cannabis da cui viene presa una talea. Siccome la genetica tra una madre e la sua talea è pressoché identica, è importante scegliere una buona pianta madre, cercando le qualità migliori come una crescita vigorosa, dei raccolti abbondanti, un aroma e un sapore particolare, resistenza ai parassiti e alle malattie.
Inoltre le talee crescono allo stesso ritmo della madre per ottenere un prodotto di qualità simile, che vi permetterà di monitorare il vostro processo, omogeneizzare le vostre piantagioni in dimensioni e sapere davvero come coltivare quella particolare pianta di marijuana.
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Fare le talee è relativamente facile e richiede solo alcuni parametri chiave da considerare.
Assicuratevi di lavorare in un ambiente sterile. Ricordatevi di indossare i guanti e di disinfettare gli strumenti dopo ogni uso.
I metodi per la radicazione includono cubetti o blocchi di lana di roccia, pellet di torba disidratata o altri equivalenti, poiché abbiamo bisogno di un substrato che abbia una buona aerazione e ritenzione dell’umidità. Sono necessari anche un vassoio e una coperchio, e anche un tappetino riscaldante per ottenere una temperatura costante. Tuttavia, molti coltivatori ritengono che i tappeti termici fanno più male che bene se non vengono montati e controllati correttamente.
Un altro metodo è quello di usare un propagatore automatico che riduce la quantità di lavoro necessario. Usando l’aeroponìa, queste macchine nebulizzano la parte inferiore delle talee con dell’acqua nutriente per facilitare la crescita delle radici.
Qualunque sia il metodo scelto, assicuratevi che le talee ricevano molte ore di luce, preferibilmente quelle che corrispondono alla fase vegetativa (18 ore di luce per 6 ore di buio).
Potete far radicare le talee con una lampada HPS lontana dalla mini-serra; tuttavia, è preferibile l’uso di neon fluorescenti o di luci a LED. Le talee hanno bisogno di pochissima luce rispetto alle piante in fiore; e godono rapidamente dell’intensità di illuminazione prodotta sia dalle lampade HID che dalle lampade HPS.
Quando si seleziona una pianta madre, bisogna scegliere una pianta sana, robusta e con almeno due mesi di ciclo vegetativo. Cercate dei rami che siano robusti e che abbiano almeno due o tre nodi al taglio finale, tenendo presente che la crescita più recente sui rami più vecchi è la parte che radica più facilmente.
Prendete una talea di 10-15 cm tagliando sopra un nodo della pianta madre. Poi, con una lama, tagliate sotto il nodo inferiore del taglio con un angolo di 45° rispetto al ramo, per ottenere una superficie maggiore per la crescita delle radici.
Alcuni coltivatori usano una lama per raschiare via gli strati esterni di corteccia ed esporre il fusto interno da cui crescono le nuove radici. Questa è un’altra tecnica che dovrebbe essere fatta con cautela.
Una volta tagliate, potete riporre le vostre talee in un contenitore con un po’ d’acqua che va a coprire la parte inferiore dello stelo.
Rimuovete le foglie superflue verso il basso e tagliate le punte delle foglie rimanenti orizzontalmente (50% della loro dimensione). Questo passaggio riduce la traspirazione/disidratazione, aiutando le talee a non seccarsi.
Mettete la vostra talea immediatamente a contatto con gli ormoni per la radicazione, inserendo il gambo per 2-3 cm. Di solito questi ormoni vengono fatti da estratti di piante che contengono una certa concentrazione di auxine (ormoni che accelerano la crescita). Se state usando un gel radicante, non dovreste coprire più di 2 mm della base del gambo con il gel.
Dopodiché riponete la vostra talea in un cubo per la radicazione, un blocco di lana di roccia o altro materiale che avete precedentemente inumidito, interrando la base del fusto di circa 4 cm, in modo che abbia almeno un nodo sotto il substrato. Infine, mettere il coperchio sul vassoio per raggiungere un livello di umidità del 90-95% circa.
Controllate le vostre talee ogni giorno per assicurarvi che abbiano sempre un’umidità che si aggira intorno all’80-85% durante la settimana a venire; non dovrebbe mai scendere sotto il 70-75%. Per aumentare l’umidità, potete spruzzare acqua sulle pareti trasparenti della mini serra di propagazione.
La temperatura dovrebbe essere stabile tra i 24 e i 28°C, aumentando così le possibilità di successo. Se lo spazio di coltivazione è troppo freddo, vi consigliamo di usare un tappetino riscaldante. Bisogna fare attenzione quando lo usate, perché potrebbe riscaldare rapidamente la zona delle radici se supera i limiti di temperatura accettabili, per questo bisogna monitorare attentamente.
È necessario togliere il coperchio della serretta una volta al giorno almeno qualche minuto, per ventilare, altrimenti potrebbe svilupparsi della muffa a causa della mancanza di ricircolo dell’aria.
In alternativa, potreste fare dei piccoli fori nella coperchio del propagatore per aiutare a facilitare l’ingresso di aria fresca e, allo stesso tempo, mantenere alti i livelli di umidità.
Le piante madri dovrebbero essere sempre in fase vegetativa quando si prendono le talee. È importante non prelevare talee da una pianta in fiore; ciò potrebbe far sì che la talea esprima dei tratti di cannabis ermafrodita.
La maggior parte delle talee sarà pronta per il trapianto in 2 o 3 settimane, ma alcune radicheranno più rapidamente e altre meno. Saprete che sono pronte quando le radici bianche sono ben visibili e spuntano dal terreno.
Per il trapianto, come prima cosa, riempite i vasi di terra e annaffiate abbondantemente. Una volta che l’acqua è drenata, scavate una buca abbastanza profonda in modo da seppellire tutte le radici. Posizionate la vostra talea nella buca e copritela delicatamente con il terreno.
Questa è una precauzione importante, ed è il motivo per cui molti coltivatori scelgono di lavorare solo con i semi provenienti da banche del seme riconosciute e certificate come Seedstockers, e successivamente creare le proprie piante madri.
Infine, alcune domande che potrebbe farsi ogni principiante:
È possibile, ma il risultato sarà scarso. La finestra di tempo per ottenere una talea da un autofiorente è molto vicina al momento in cui la pianta potrebbe iniziare a fiorire, quindi il rischio è di ottenere delle piccole piante senza radici che cercheranno di produrre fiori.
In teoria si possono anche fare delle talee durante la fioritura, ma dovete aspettarvi una crescita debole e un aspetto strano, perché bisogna riportare la talea alla fase vegetativa regolando il ciclo di luce, il che espone la pianta ad uno stress inutile.
Non richiedono un’intensità di luce notevole fino a quando non hanno radicato. Pertanto, la luce migliore è quella che consuma meno elettricità. Si evita così un costoso spreco di elettricità producendo una luce che non è necessaria e che potrebbe addirittura stressare le talee.
No, non è vero, ma aiuta la pianta a fermare la fotosintesi e quasi a spegnersi. In questo modo le cellule radicali possono formarsi anche nelle condizioni buie e umide del cubo di radicazione.
A causa dei cambiamenti epigenetici, le talee delle talee di altre talee potrebbero cambiare drasticamente nel tempo. Una pianta madre può produrre un numero illimitato di talee; ma quando le piante di cannabis invecchiano, producono diversi tipi e quantità di ormoni. Molti coltivatori commerciali dentro e fuori l’industria della cannabis preferiscono iniziare con dei semi nuovi ogni anno. O ogni due o tre anni.