L’Italia raggiunge un traguardo storico: più di 500 mila firme raccolte in una settimana per il referendum sulla cannabis. La storicità del voto e la velocità con cui si è raggiunto il traguardo di mezzo milione di firme, lo si deve da un lato, all’entusiamo dei giovani (la maggior parte under 25) che han potuto esprimersi su un tema considerato culturalmente tabù, dall’altro, per la modalità con cui i cittadini hanno votato: una firma online.
Nonostante questo incredibile risultato, vanno raccolte ancora molte firme, con un 15% in più si avrà la certezza che il referendum venga consegnato in Cassazione il 30 settembre. Per questo motivo, se ancora non avete votato, vi invitiamo ad aggiungere la vostra firma su www.referendumcannabis.it, sullo stesso sito è anche possbile fare una donazione in sostegno della campagna.
Tra i promotori di questa campagna troviamo: associazioni Luca Coscioni, Meglio legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e i partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani, Sinistra italiana.
Riccardo Magi, deputato di +Europa, definisce questo voto “un colpo al cuore del narcotraffico”, si tratterà infatti non di un semplice voto ma di un’arma molto potente per la lotta alle mafie, che, come ben sappiamo, hanno il controllo sui mercati della droga in Italia.
Con questo referendum inoltre, si eliminerà il reato di coltivazione, verranno rimosse le pene detentive per qualsiasi condotta legata alla cannabis e, cancellata la sanzione amministrativa del ritiro della patente.
Secondo https://megliolegale.it “la lotta alla droga che è stata fatta fino ad oggi combatte i piccoli consumatori, i coltivatori domestici o chi usa la pianta per curarsi. In italia si è deciso di non decidere, si è deciso che il proibizionismo è meglio che creare consapevolezza”.
Il diritto al voto oggi ci mette difronte ad una svolta storica, liberare la cannabis dal tabù che impedisce alle persone di vederla per quello che è: una pianta che se fosse legale darebbe lavoro e speranza a migliaia di persone.