La Knesset, il ramo legislativo del governo israeliano, ha approvato un voto preliminare su un progetto di legge rispetto alla cannabis medica. Questo disegno di legge, permetterebbe al Ministero della Sanità di concedere licenze per coltivare, distribuire e possedere cannabis medica. L’obiettivo è risolvere la carenza di cannabis medica che attualmente colpisce il paese.
Il progetto di legge è preparato per una prima lettura dal comitato per la salute della Knesset e deve essere approvato dal comitato legislativo ministeriale.
In Israele, la cannabis medica è accessibile per coloro che hanno una prescrizione.
Le severe restrizioni imposte ai produttori, ne hanno limitato i raccolti. Inoltre, la scarsa quantità di dispensari autorizzati, ha reso difficile l’accesso alla cannabis medica per tutti quegli utenti che ne hanno la necessitá. Questi due fattori, insieme alla crescente domanda, han dato come risultato una grande carenza di cannabis medica. Questa situazione va avanti da anni, ed è per questo che per ottenere un cambiamento nell’industria della cannabis, è stata sollecitata la votazione.
La situazione della cannabis medica in questo paese è piuttosto particolare e unica.
Israele indaga sulle proprietà della cannabis medica dagli anni ’60. Il professor Raphael Mechoulam (in inglese), noto anche come “il padre della ricerca sulla cannabis”, ha isolato il THC dalla cannabis all’Università Ebraica di Gerusalemme nel 1964. Pertanto, la cannabis medica è legale dagli anni ’90. Non sorprende quindi che Israele abbia una cultura della cannabis medica così sviluppata e standardizzata.
La cannabis medica è regolamentata in Israele, ma le restrizioni burocratiche e la scarsità di dispensari autorizzati rendono difficile l’accesso ai pazienti. Le nuove riforme promettono un futuro migliore. Se approvati, lo sviluppo e la ricerca sulla cannabis medica potrebbero essere incoraggiati. Inoltre, le liste d’attesa potrebbero essere ridotte nel paese con il più alto numero di pazienti di cannabis al mondo!
Il membro della Knesset Sharren Haskel (Partito della Nuova Speranza), che ha cercato di promuovere un progetto di legge nel luglio 2021 per depenalizzare la marijuana ricreativa, ha detto rispetto a questo nuovo programma: “È una grande notizia per i più di 100.000 pazienti, e malati gravi, visto che la maggior parte di loro vive con una pensione di invalidità che è interamente investita in una medicina di cui hanno bisogno per condurre una vita normale”
Sebbene la cannabis medica sia legale dagli anni ’90 in Israele, la cannabis ricreativa non gode dello stesso status. È stata parzialmente depenalizzata dal 2017, ma non è ancora legale. Quando la cannabis, in particolare il THC, non viene usata come farmaco contro determinate malattie, è considerata una droga pericolosa ai sensi dell'”ordinanza del 1973 sulle droghe pericolose”.
Ci sono multe e trattamenti per i primi reati legati alla cannabis ricreativa. C’è una politica di educazione piuttosto che di punizione e questo, ha ridotto molto i procedimenti penali.
Il ministro della Sanità, Nitzan Horowitz, dopo il voto sulla nuova riforma della cannabis medica ha dichiarato: “È tempo di alleggerire questo tema cannabis da anni di vincoli burocratici inutili, e inoltre, bisogna fare una vera riforma che liberi l’uso della cannabis” Speriamo che si riferisca non solo alla cannabis medica ma anche a quella ricreativa, poiché le multe per il consumo di cannabis sono aumentate del 58% nel 2020.
Nel luglio 2021, Israele ha perso l’opportunità di depenalizzare completamente la cannabis ricreativa. È stato organizzato un voto alla Knesset per revocare le pene per il possesso di fino a 50 grammi di cannabis ricreativa e di 15 piante di cannabis. Si è cercato anche di riclassificare il CBD come additivo alimentare. Purtroppo non c’è stata una maggioranza in questa votazione, ma ci può essere una nuova votazione dopo sei mesi dalla prima (gennaio 2022).
La situazione della cannabis ricreativa in Israele è la seguente:
La cannabis è considerata una droga pericolosa se non è destinata a scopi medici
Nel 2017, l’Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite (OMS) ha pubblicato un documento (in inglese) che definisce il CBD come sicuro. Probabilmente ispirato da questo fatto, Israele decise nel 2020 di escludere il CBD dal suo Regolamento sulle Droghe Pericolose. Questo ha ridotto il prezzo della cannabis medica e ha facilitato la sua prescrizione agli operatori sanitari. I prodotti contenenti CBD, e quindi la cannabis medica, sono diventati più accessibili in Israele. Il possesso di prodotti contenenti CBD è consentito a condizione che non contengano THC.
Il CBD proveniente dall’estero, quello importato, viene spesso confiscato, poiché deve rispettare le direttive del ministero della Sanità. Questo è anche un motivo per cui sono necessarie grandi riforme nel settore della cannabis medica. Il CBD prodotto e controllato localmente potrebbe contribuire notevolmente all’industria della cannabis medica.
Sia il voto per la depenalizzazione della marijuana nel luglio 2021, che quello per un nuovo programma di cannabis medica in ottobre 2021, hanno mostrato le discrepanze tra i membri della Knesset su come trattare la cannabis. La cannabis è una fonte continua di disaccordi.
Tre esempi:
Israele sembra pronto ad espandere la sua industria di cannabis medica, la domanda ora è quanto tempo passerà prima che la Knesset decida di votare per la depenalizzazione totale.