Si può mangiare la cannabis e perché dovremmo farlo?
Prima di tutto, non a tutti piace fumare o vaporizzare. E non tutti dovrebbero, visto che facendolo, le condizioni dei polmoni possono peggiorare.
In secondo luogo, consumare dei commestibili è molto più discreto rispetto al fumare!
Effettivamente la cannabis è stata mangiata per secoli sia per scopi terapeutici che per alcuni rituali. In questo articolo analizzeremo i diversi modi di mangiarla.
Gli alimenti a base di cannabis vengono documentati da ben 4000 anni in India (in inglese), da almeno 2500 in Cina, da 1000 tra i nomadi berberi in Nord Africa (in inglese), e da circa 600 in Europa (addirittura sul primo libro di cucina (in inglese) mai stampato!).
I commestibili a base di cannabis possono avere diverse forme:
Le tinture sono estratti di cannabis a base di alcol. Possono durare anche molti anni proprio grazie all’alcool che agisce da conservante. Vengono usate per via sublinguale, raggiungendo il flusso sanguigno molto più velocemente rispetto agli altri commestibili.
Vengono vendute e conservate all’interno di flaconi con il contagocce, così sono più facili da dosare.
Il burro di cannabis o cannabutter è la base di molti edibles sia cotti che cucinati. È importante però farlo bene! Qui vi condividiamo la nostra ricetta preferita per il cannabutter (in inglese).
Ricordate sempre che è fondamentale usare un’erba di qualità per il vostro cannabutter, che sarà la base per la maggior parte dei vostri commestibili a base di cannabis, quindi è meglio che la selezionate saggiamente.
Dopo la pubblicazione del libro di cucina autobiografico (in inglese) di Alice Babette Toklas negli anni 50, i brownies entrarono anche nella controcultura occidentale degli anni 60. Quei brownies molto probabilmente furono ispirati dalla pasta berbera infusa di cannabis, il majoun (in inglese).
Più tardi, negli anni ’80 e ’90, nonna Mary Jane Rathbun (conosciuta anche come Brownie Mary (in inglese) portò i brownies alla cannabis nel suo attivismo cannabico. Preparava fino a 600 brownies al giorno per i malati di HIV/AIDS e di cancro che cercavano un po’ di sollievo dal dolore e di stimolazione dell’appetito. Ovviamente facendosi arrestare svariate volte. Lei è parzialmente responsabile della legalizzazione della marijuana terapeutica in California!
Brownie Mary ha portato con sé la sua ricetta quando ci ha lasciati nel 1999, ma qui potete trovare una deliziosa ricetta di brownie al doppio cioccolato (in inglese).
I rami della pianta di cannabis non hanno pressoché alcun contenuto di THC. Sono molto duri per la gola e per i polmoni, in quanto la cellulosa che contengono li fa bruciare ad una temperatura estremamente elevata. Inoltre fumarli potrebbe causare mal di testa e, onestamente, sanno solo di legno. Ma, se gettare una parte della vostra pianta di cannabis vi rattrista, ecco un consiglio: siate creativi! Potete tranquillamente usarli per i vostri commestibili.
I rami, i semi e le foglie di cannabis potrebbero non avere tutti i cannabinoidi terapeutici, ma possono comunque fornirvi qualche amata proteina verde e qualche acido omega.
Prima di tutto, assicuratevi di decarbossilare i vostri fiori. Che cosa?
La decarbossilazione è una reazione chimica che rimuove un gruppo carbossilico e rilascia anidride carbonica. E’ il modo per “attivare” la vostra erba! Il THCA diventa THC, il CBDA diventa CBD, e il CBGA diventa CBG.
Tutto ciò si ottiene applicando calore, luce o qualche solvente e potete farlo nella vostra cucina. Qui trovate una tabella delle temperature per la decarbossilazione (in inglese). Assicuratevi di non cuocere troppo la vostra erba perché potrebbe rovinare molti altri composti presenti come i terpeni oppure i flavonoidi.
Una volta che avete finito questo processo, potete aggiungere la vostra cannabis ai vostri commestibili.
Una volta decarbossilata, la cannabis che contiene il THC potrebbe farvi sballare a prescindere dal modo di consumo. Quindi sì, mangiare cannabis decarbossilata vi farà sballare.
Mentre con la cannabis raw (grezza e non attivata) probabilmente non avrete nessun effetto perché appunto non è stata attivata, ma contiene ancora molti composti che potrebbero essere benefici. Il THCA potrebbe effettivamente funzionare come antinfiammatorio, neuroprotettivo e aiutare a rallentare la crescita dei tumori (in inglese).
L’uso della cannabis raw come superalimento è molto di tendenza sia nei frullati che nei succhi!
Tuttavia, vi consigliamo di essere molto cauti con il consumo di cannabis grezza in caso di gravidanza. La cannabis raw potrebbe contenere ancora alcune tracce di altri composti in grado di disturbare il sistema endocannabinoide, il quale gioca un ruolo chiave nell’assorbimento dell’acido folico, indispensabile per una gravidanza sana, per lo sviluppo del cervello fetale e per la crescita cellulare del feto.
Gli effetti del consumo della cannabis dipendono da molti fattori tra cui il metabolismo, la frequenza d’uso, l’indice del grasso corporeo, il metodo d’ingestione, gli ingredienti usati, la varietà di cannabis e le percentuali di ogni composto presente.
I commestibili rilasciano i componenti della cannabis più lentamente e per un periodo più lungo rispetto ad altri metodi di consumo. Possono volerci dai 30 ai 60 minuti prima che facciano effetto, e ciò è dovuto alla lunga strada che devono percorrere per raggiungere il flusso sanguigno. Gli effetti possono durare dalle 6 alle 8 ore, il che rende gli edibles perfetti per i consumatori di cannabis terapeutica.
Fate attenzione alle tempistiche, se non sentite gli effetti subito aspettate! Non prendetene troppa (per non andare in “greening out”). I potenziali effetti collaterali dipendono dai principi attivi e non sono molto diversi dagli effetti della cannabis fumata o vaporizzata, ma potrebbero durare un po’ di più.
Preparate i vostri edibles, andate in cucina ed esplorate la vostra creatività.