

Man mano che la cannabis diventa più ricercata, più accettata e più disponibile, anche i cannabinoidi diversi dal THC diventano oggetto di discussione e di ricerca.
Il THC è il cannabinoide conosciuto dalla maggior parte delle persone, il quale viene associato all’effetto psicoattivo che si ottiene fumando cannabis. Anche il CBD è diventato un nome familiare, sia per il suo status legale – quasi in tutto il mondo – sia per i suoi potenziali benefici terapeutici, che per gli effetti fisiologici che apporta consumandolo in conbinazione con il THC.
Tuttavia, sono meno le persone che conoscono il CBDa o il CBGa. Questi due composti sono apparsi recentemente, ma li si sente nominare sempre più spesso quando si parla dei benefici terapeutici della cannabis. Ricorderete che ci sono ben oltre 100 cannabinoidi naturali, ognuno di essi, con le giuste combinazioni, ha potenziali benefici medici per gli esseri umani, questo grazie all’interazione che hanno con il sistema endocannabinoide.
In questo articolo daremo un’occhiata più da vicino a questi due cannabinoidi specifici, il CBGa e il CBDa, su come potrebbero avere effetto sul nostro sistema e del perché sono così interessanti tanto da parlarne negli ambienti medici. Spoiler alert: parte di ciò che rende questi due cannabinoidi così interessanti è la loro potenziale connessione alla prevenzione del Covid-19.

Rinfreschiamo la memoria. Il sistema endocannabinoide si riferisce a una serie di recettori dei cannabinoidi che si trovano naturalmente in tutti i mammiferi, compreso l’uomo, e questi recettori si trovano nel nostro sistema nervoso centrale e in quello periferico. Questi recettori sono la ragione per cui i cannabinoidi hanno la capacità di avere un effetto su di noi in primo luogo! Gli endocannabinoidi sono i cannabinoidi che il nostro corpo produce da solo, mentre ci riferiamo ai cannabinoidi che troviamo in natura – quelli che si trovano sulla pianta di cannabis – come fitocannabinoidi.
I cannabinoidi, così come il sistema endocannabinoide, sono attualmente oggetto di studio per il loro coinvolgimento in alcune funzioni corporee piuttosto basilari come la memoria, l’appetito, l’equilibrio energetico e il metabolismo, la risposta allo stress, il sistema immunitario, il sistema riproduttivo femminile, l’analgesia e la riduzione del dolore, la regolazione termica, il sonno e altro ancora. Il risultato è semplicemente che il sistema endocannabinoide è profondamente radicato in così tante funzioni vitali che non c’è da meravigliarsi se i fitocannabinoidi possano avere un potenziale adatto a trattare i problemi legati a queste funzioni.
Diversi cannabinoidi interagiscono con i recettori dei cannabinoidi del sistema endocannabinoide in modi diversi, ed è per questo che diversi cannabinoidi e le combinazioni tra essi hanno il potenziale per effetti diversi e unici sul nostro corpo.
Il volume di ricerca fatto sul CBGa è piccolo rispetto ai cannabinoidi come il THC o il CBD, tuttavia ci sono una serie di risultati promettenti finora. Uno studio, per esempio, ha scoperto che il CBGa riduce le convulsioni nei topi e interagisce con numerosi meccanismi neurochimici rilevanti per l’epilessia.
Come gli altri cannabinoidi, anche il CBGa ha dimostrato proprietà antinfiammatorie. Un altro studio ha suggerito che il CBGa riduce l’attività di un enzima associato a molte complicazioni diabetiche e potrebbe essere coinvolto nel metabolismo dei grassi nel corpo. Il CBGa viene anche studiato per il cancro al colon. Alcuni ricercatori hanno scoperto effetti citotossici dal CBGa che potrebbe anche prevenire la crescita e la proliferazione dei polipi.

Il CBGa è considerato il genitore di tutti gli altri cannabinoidi. La pianta di cannabis deve prima assorbire gli elementi e i composti attraverso il suo sistema radicale, e poi li usa per creare la clorofilla, le nuove foglie e fiori, i tricomi, e gli stessi cannabinoidi. Il CBGa è il primo cannabinoide che la pianta di cannabis fabbrica, la quale usa questo cannabinoide come base per costruire gli altri cannabinoidi.
I fiori e i concentrati che la stragrande maggioranza del mondo consuma non hanno alcun CBGa al loro interno. Le piante di cannabis mature hanno subito un’ulteriore biosintesi del CBGa fino a trasformarlo in altri cannabinoidi. Stando così le cose, qualsiasi quantità sostanziale di CBGa è ancora più complicata da ottenere perché si degrada rapidamente in CBG quando viene trasformata in concentrato in modo casuale, quando viene fumata, o consumata in qualsiasi modo diverso dal mangiarla.
Fortunatamente, ci sono alcuni breeders nel mondo che sono riusciti a creare genetiche che maturano con una quantità di CBGa elevata. Seedstockers ha in catalogo un paio di queste genetiche, la CBG Zerodue, per esempio, è stata specificamente progettata in modo che la pianta si fermi al CBGa e non continui la biosintesi negli altri cannabinoidi.
Proprio come il CBD e gli altri cannabinoidi, il CBDa ha una lunga lista di possibili benefici, e potrebbe essere usato come antinfiammatorio, per le convulsioni o per trattare l’ansia, e anche i tumori. Infatti, esistono prove che dimostrano che il CBDa funzioni altrettanto bene o addirittura meglio del CBD nel trattamento di alcune condizioni epilettiche. Sembra che possa avere una maggiore biodisponibilità ed un’azione più rapida del CBD.
I vari studi fatti indicano tutti che il CBDa sia altrettanto potente, o addirittura più potente del CBD, in quasi tutte le aree che sono state esaminate per i suoi usi.

Il CBDa è difficile da ottenere quanto il THCa, perché è più abbondante sul materiale fresco della pianta appena raccolto al massimo della maturazione. Dopo che i tricomi della pianta di cannabis hanno sintetizzato il CBGa, il passo successivo della biosintesi è il CBG. Questa versione del CBD, a cui è stato rimosso il gruppo carbossilico, viene usata per costruire THCa, CBDa, CBCa, ecc. a seconda delle informazioni genetiche contenute nella pianta.
A causa dell’esplosione dei programmi di breeding del CBD in tutto il mondo, trovare una pianta che produca alte quantità di CBDa invece di alte quantità di THCa sta diventando sempre più facile. Genetiche come la CBD Critical XXL di Seedstockers, sono state appositamente sviluppate per mantenere i livelli di THCa così bassi da essere legali praticamente in tutto il mondo, pur producendo tonnellate di CBDa.
Uno degli aspetti più importanti della coltivazione della cannabis è la conservazione del prodotto finale. Se riuscite a mantenere un controllo preciso del clima durante il processo di essiccazione della cannabis e a conservare adeguatamente il fiore essiccato, vi assicurate la maggior quantità di CBDa disponibile. Nonostante il CBDa sia un cannabinoide così abbondante, spesso non lo troviamo negli edibili perché è avvenuta una pratica tradizionale di decarbossilazione della cannabis prima della produzione degli edibili. Questo passaggio è necessario per la conversione del THCa in THC – ma inibisce la nostra capacità di mettere le mani sul CBDa ed ingerirlo.
Come il CBGa, il CBDa non può essere fumato, vaporizzato o altrimenti inalato come via di somministrazione. Deve essere somministrato tramite supposta o via orale.
Il modo migliore per ottenere consapevolmente del CBDa da soli, è quello di coltivare le vostre piante di cannabis ricche del cannabinoide CBDa.
Al momento le differenze farmacologiche tra questi due cannabinoidi sono ancora in fase di studio rigoroso, e lo stato attuale della ricerca rende difficile fare affermazioni precise su come ognuno di loro potrebbe reagire in modo diverso all’interno del corpo. Entrambi hanno molti degli stessi potenziali benefici e molte prove suggeriscono che gli effetti sinergici di entrambi in combinazione probabilmente sono più benefici di uno dei due da solo.
La differenza più grande è che il CBGa si trasforma in CBG quando viene fumato, e il CBG ha un leggero effetto psicoattivo. D’altra parte, il CBDa si trasforma in CBD quando viene consumato per inalazione, ed è noto per non avere alcun effetto psicoattivo di alcun tipo.

I fumatori di tutto il mondo sono rimasti estasiati dalla notizia che alcuni cannabinoidi potrebbero essere efficaci nel trattamento o nella prevenzione del Covid-19. Molti hanno associato la loro abitudine quotidiana di utilizzo della cannabis al fatto di non essere stati infettati dal Covid-19. Il CBGa e il CBDa sono stati identificati come inibitori del virus vivo nel punto di ingresso delle cellule, rendendo difficile o impossibile al virus di “agganciarsi” all’organismo e di infettare.
Questa è una notizia incredibilmente eccitante, tuttavia, abbiamo appreso in questo articolo che questi due cannabinoidi non possono essere ingeriti attraverso il fumo, e quindi fumare cannabis non può ancora essere confermata come prevenzione per il Covid-19. Possiamo, tuttavia, dire che c’è una forte probabilità che il consumo di prodotti commestibili, o l’uso di supposte, contenenti CBDa e/o CBGa aumentino le possibilità del vostro corpo di difendersi dal virus Covid-19.