Gli ultimi anni sono stati anni di grande successo per il CBD. A causa del modo in cui questo cannabinoide interagisce con il corpo umano, un numero sempre maggiore di consumatori lo sta usando per trattare diversi tipi di disturbi, ad esempio per alleviare l’ansia, il dolore cronico, l’insonnia o come antinfiammatorio.
La gente sta diventando sempre più consapevole dei benefici del CBD, ma molte persone esitano ancora ad usare i prodotti a base di CBD a causa dei potenziali problemi quando si trovano di fronte ad un test di droga.
I prodotti a base di CBD per lo più sono fatti di cannabidiolo estratto dalla pianta di canapa, la quale contiene decine di altri composti. Quindi è una preoccupazione valida considerando che anche i prodotti a base di CBD derivati dalla canapa legalmente sono autorizzati a contenere tracce di THC fino allo 0,3%, che è il limite europeo perché questa pianta non venga controllata dalle leggi sulla droga.
Per capire l’influenza di entrambi i cannabinoidi in un test antidroga, bisogna prima capire come funzionano. I ricercatori hanno identificato più di 400 composti chimici nella pianta di cannabis (in inglese), di cui un centinaio sono biologicamente attivi. I più abbondanti sono il THC e il CBD.
Il THC è il composto psicoattivo principale, ma il CBD non ha le stesse proprietà che influenzano la coscienza o l’attività mentale. Entrambi si legano ai recettori in diverse parti del corpo, imitando gli endocannabinoidi, che sono i composti naturali prodotti dal corpo umano.
Ma il CBD non sembra legarsi agli stessi recettori del THC, quindi gli scienziati non sono ancora sicuri di come eserciti i suoi effetti, anche se credono che possa aumentare il livello degli endocannabinoidi o legarsi ai recettori della serotonina, un ormone che regola l’umore, la felicità e l’ansia.
È importante ribadire che il CBD non può creare un falso positivo per il THC in un test antidroga. Questo perché i test antidroga controllano i metaboliti che il vostro corpo produce dal THC. Il corpo umano non produce gli stessi metaboliti dal consumo di CBD, quindi non verranno rilevati da un tipico test antidroga. Tuttavia, i consumatori di CBD potrebbero risultare positivi ad un test antidroga perché i prodotti contenenti CBD possono essere stati contaminati dal THC.
I test antidroga generalmente possono essere di vari tipi, anche se i test più comuni sono quelli delle urine o della saliva, mentre quelli del capello o del sangue sono meno comuni.
I test delle urine non sono progettati per rilevare la presenza di THC, bensì rilevano il suo metabolita THC-COOH, per essere precisi. Mentre il sangue circola nel corpo, il THC passa attraverso il fegato, dove viene scomposto in metaboliti. Questi metaboliti inattivi del THC, che vengono immagazzinati nel grasso e gradualmente eliminati attraverso le urine e le feci, rimangono nel corpo molto più tempo rispetto al THC attivo.
Una stima del tempo in cui questi metaboliti sono rilevabili nelle urine potrebbe essere:
I test della saliva sono il metodo più facile ed economico per rilevare la cannabis. A differenza dei test sulle urine, rilevano il THC attivo, cioè il delta-9 THC, che può rimanere in bocca fino a tre giorni. Nel caso di fumatori cronici, può rimanere anche molto più a lungo.
Tuttavia, non ha senso effettuare un test anti droga per l’uso del CBD poiché questo composto non ha proprietà psicoattive e non influisce sulle funzioni psicomotorie. Ovviamente è possibile testare il CBD o i suoi metaboliti, ma questo tipo di test è molto costoso e viene utilizzato raramente.
In poche parole, il CBD non risulta in un test antidroga, tuttavia, c’è la possibilità di risultare positivi al THC se si usano prodotti a base di CBD con tracce di THC. E siccome il mercato del CBD è ancora poco regolamentato, non abbiamo alcuna garanzia.
Perché a seconda della fonte di cannabis usata per estrarre il CBD, che sia una marijuana ricca di CBD o una canapa legale con meno dello 0,3% di THC, sono molti i prodotti che contengono almeno un po’ di THC, il quale potrebbe essere rilevabile.
Va anche notato che la fonte da cui deriva il CBD non è l’unico fattore: i metodi di raccolta e di purificazione possono cambiare la composizione chimica di un prodotto a base di CBD, poiché in un ambiente acido, i cannabinoidi come il CBD si possono convertire in altri cannabinoidi, come il Delta 8 THC o il Delta 9 THC.
Gli estratti a base di CBD generalmente vengono divisi nelle seguenti categorie:
Ci sono alcuni motivi per cui un prodotto a base di CBD può risultare positivo in un test antidroga:
I test antidroga delle urine hanno una sensibilità specifica rispetto al limite della concentrazione del metabolita THC-COOH, che è il parametro di riferimento che viene usato più comunemente. Mentre il punto limite della concentrazione generalmente può variare tra 15 nanogrammi per millilitro (ng/ml) e 100 ng/ml, il punto limite della concentrazione più comunemente usato per i test delle urine è 50 ng/ml.
Quindi, dato che alcuni prodotti a base di CBD possono contenere fino allo 0,3% di THC, se ingerite una quantità molto elevata di CBD, nell’ordine delle migliaia di milligrammi al giorno (ad esempio bere un’intera bottiglia di olio di CBD in una sola volta), significa che potreste anche ingerire almeno 1 mg di THC, quindi ipoteticamente potreste risultare positivi al THC.
Se il test viene effettuato sulla saliva, attualmente non esiste una quantità fissa di THC perché appaia e dipende dalle autorità di ogni paese (e anche dai laboratori dove vengono fatti i test).
Per esempio, i test salivari attualmente utilizzati dalle autorità stradali in Spagna penalizzano la semplice presenza di THC nel corpo, anche se minima e senza la necessità di stabilire quali effetti possa avere sulla guida; in altre parole, il semplice rilevamento viene penalizzato indipendentemente dalla concentrazione, senza stabilire limiti come avviene per l’alcol. Il tutto indipendentemente dal fatto che il THC sia stato consumato un’ora prima del test, il giorno prima o anche diversi giorni prima.
Perché con questo tipo di test, anche se è stato progettato per determinare un “consumo recente della sostanza entro un massimo di 6 ore”, il THC può essere rilevato nella saliva fino a 72 ore dopo il consumo (a meno che non si sia consumato molto THC in un periodo di tempo molto lungo), quindi non offre garanzie sufficienti, come hanno già denunciato avvocati ed esperti.
Anche se il CBD non ha alcun effetto psicoattivo come il THC, il composto rimane nel corpo per un certo tempo. Quanto tempo? Ci sono diversi fattori da considerare:
Quindi cosa dice la ricerca? Una revisione del 2018 di alcuni studi esistenti ha trovato che la vita media del CBD nel corpo umano è da due a cinque giorni quando il composto viene assunto per via orale. Altri metodi di somministrazione hanno una vita media diversa.
In media, possiamo dire che il CBD può rimanere nel corpo almeno per una settimana. Naturalmente, i metaboliti hanno maggiori probabilità di rimanere molto più a lungo, come altri metaboliti dei cannabinoidi.
Il modo migliore per assicurarsi che un prodotto a base di CBD non contenga THC è quello di informarsi. Controllare la quantità di THC è facile se sapete dove guardare:
Ci sono anche metodi più prosaici per cercare di evitare un test di droga positivo, soprattutto se si tratta di un test della saliva, ma la loro efficacia è supportata solo da esperienze personali:
Queste sono le opzioni migliori che avete per tentare di superare un test antidroga con tampone in bocca se le circostanze lo richiedono. Tuttavia, i tempi stanno cambiando e, man mano che le leggi sull’uso della marijuana si evolvono, sembra probabile che i test antidroga specifici per la cannabis diventino sempre più obsoleti.
Inevitabilmente, ci sono ancora numerose barriere da superare prima che questi test vengano abbandonati del tutto. Ma speriamo che arrivi presto il giorno in cui non dovremo più nascondere a nessuno questa grande pianta di nome cannabis.